Il Grand Tour d’Italia
Perché il Grand Tour era diverso da tutti i viaggi che c’erano prima?
Perché si è diffuso al punto da diventare una sorta di moda dell’epoca?
Cosa possiamo imparare oggi, dal modo di viaggiare del Grand Tour?

Facciamo un passo indietro e iniziamo a chiarire cos’è il Grand Tour.
L’idea del Grand Tour iniziò a diffondersi a partire dal XVII secolo, quando i figli degli aristocratici di tutta Europa iniziarono a viaggiare nell’Europa continentale per perfezionare il loro sapere.
La meta principale, ma non esclusiva, di questi viaggi era senza dubbio l’Italia.
L’obiettivo era la conoscenza della politica, della cultura, dell’arte e della storia dei luoghi visitati e proprio per questo alcune tappe fondamentali erano la Roma antica con i suoi monumenti, Venezia e il Veneto, con le opere del Palladio, Napoli e il suo neoclassicismo, ma anche Pompei ed Ercolano, la Sicilia con i suoi vulcani e i tesori greci e barocchi, ma anche Firenze, Bologna, Milano… insomma, per ovvi motivi l’Italia rappresentava la meta ideale per un viaggio di conoscenza come il Grand Tour!
Furono molte le opere letterarie e i dipinti prodotti proprio in questi anni: basti pensare a scrittori come Goethe, con il suo “Viaggio in Italia”, o a tutti gli artisti e pittori che realizzarono ritratti e paesaggi commissionati proprio da questi giovani, per avere un loro ricordo di viaggio.
Ecco allora che, nel corso del XIX secolo, la maggior parte dei giovani istruiti d’Europa fece il Grand Tour e poco più tardi questa moda si diffuse anche per le donne.

Ma tornando alla prima domanda, cosa c’era di diverso in questi viaggi? Era la prima volta che si viaggiava verso l’Italia?
Certo che no, già dal Medioevo i viaggi in Italia erano abbastanza diffusi, pensiamo ad esempio ai pellegrini, agli artisti e agli studiosi.
Ma allora perché solo più tardi si parlò di questa moda del Grand Tour? Dov’è la differenza?
E’ molto semplice: la differenza sta nel modo di viaggiare!

Prima del Grand Tour, chi viaggiava, lo faceva per uno scopo: pellegrinaggio ad esempio, o studio, o in cerca di fortuna, ma il viaggio non era mai fine a sé stesso.
Inoltre, solitamente, c’era solo una meta prevalente: Roma, mentre tutto il resto d’Italia non era quasi preso in considerazione.
Con il Grand Tour è iniziato un modo diverso di viaggiare, vennero inserite molte altre tappe otre a Roma, ma soprattutto si iniziò a viaggiare aprendo gli occhi e il cuore!
Si diffuse l’idea del viaggio fine a sé stesso, mosso non più semplicemente con lo scopo di raggiungere un altro luogo, ma mosso dalla curiosità, dalla voglia di sapere, dal desiderio di evasione e divertimento.
I giovani aristocratici viaggiavano per conoscere il mondo!

Ecco, questa è la mia idea di viaggio, ancora oggi:
viaggiamo perché il viaggio in sé sia un’avventura e una scoperta, viaggiamo con gli occhi ed il cuore aperti, viaggiamo per conoscere, non per giudicare, viaggiamo anche per divertirci, non solo per visitare…viaggiamo perché ogni nostro viaggio sia un pezzetto del nostro Grand Tour!
Cosa ne pensi? Sei d’accordo con me?
Se hai qualche riflessione in merito ti aspetto nei commenti e se ti va, condividi questo articolo: farai riflettere qualche amico e aiuterai il mio blog a crescere!
Pubblicato il: 2021-03-12